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venerdì 2 settembre 2016

Il Piccolo Principe e la Rosa


"Addio"

"Sono stato uno sciocco, scusami e cerca di essere felice. Ma si, ti voglio bene e tu non l'hai saputo per colpa mia. Questo non ha importanza, ma sei stato sciocco quanto me. Cerca di essere felice. Lascia questa campana di vetro, non la voglio più".

"Ma il vento..."

"Non sono così raffreddato. L'aria fresca della notte mi farà bene. Sono un fiore".

"Ma le bestie..."

"Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle. Se no chi verrà a farmi visita? Tu sarai lontano e delle grosse bestie non ho paura. Ho i miei artigli. Non indugiare così, è irritante. Hai deciso di partire e allora vattene".

"Perché non voleva che io lo vedessi piangere. Era un fiore così orgoglioso".


"Avrei dovuto non ascoltarlo. Non bisogna mai ascoltare i fiori. Basta guardarli e respirarli. Il mio, profumava il mio pianeta, ma non sapevo rallegrarmene.
Non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via!
Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono così contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare".


"E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".

"Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino e non trovano quello che cercano. E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un pò d'acqua. Ma gli occhi sono ciechi, bisogna cercare col cuore".





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